Grammatica: mamma ho perso il congiuntivo

'Missione grammatica', l'iniziativa di un assessore bergamasco

Strafalcioni e 'orrori' di ortografia che fanno venire l'orticaria all'Accademia della Crusca. 'Cortello', 'avvolte', 'propio', e un treno carico di veri e propri affronti alla lingua italiana. Così l'acca diventa una perfetta sconosciuta e le frasi di una 'generazione senza grammatica', secondo la definizione dello scrittore Pietro Citati, riempiono i muri, le insegne e le pagine di quaderni e social network. Per salvare chi la grammatica non vuole proprio digerirla, almeno dalle sue parti, l'assessore alla cultura del Comune di Bariano nella bassa bergamasca ha avuto una trovata. Volendo un pò esagerare parafrasando 'Non è mai troppo tardi', quel programma tv che aveva come parola d'ordine 'istruire' gli analfabeti,  l'assessore Marino Lamera ha organizzato in Municipio un corso di italiano rivolto agli italiani. Un ripasso di grammatica per rispolverare le regole studiate sui banchi di scuola ma dimenticate con il passare del tempo.

Un corso rivolto a tutti, chiamato 'Cinque ri-passi della grammatica', che strizza l'occhio alla cultura e alla nostra lingua. La missione è combattere gli strafalcioni, che qualche volta, nel caso di writers poco eruditi diventano tormentoni per le strade delle nostre città. Oggi ben sette italiani su dieci litigano con la grammatica e commettono errori inquietanti nello scritto, ma anche nel parlato. Una problematica che risiede secondo molti nell’abuso di internet, che ha reso incapaci di scrivere e di formulare a volte un ragionamento sensato. 'Qual’è', 'pultroppo', fare una ceretta 'al linguine' anzichè all'inguine, senza dimenticare gli imperdibili costumi 'd'amare'. Gli errori variano dall’apostrofo alla punteggiatura, fino all'amnesia dell'acca. E questo vale sia per le nuove generazioni del web che per i più attempati. E ancora, l'uso improprio del congiuntivo fa tremare i puristi della lingua italiana e chi, più semplicemente, ne conosce le regole basilari.

La Settimana della Lingua Italiana nel mondo

In questo quadro fosco, dove gli apostrofi vengono dimenticati e i congiuntivi affossati, c'è chi non si arrende. Perchè la lingua italiana è pilastro del nostro essere, in Italia e nel mondo. Dal 2001, a ottobre di ogni anno, si celebra la Settimana della Lingua Italiana nel mondo, un evento culturale internazionale che si prende cura delle nostre parole, dei nostri verbi e del nostro linguaggio. A volerla è stato Francesco Sabatini, allora presidente dell'Accademia della Crusca. In cooperazione con la Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministro degli affari esteri italiano, l'Accademia promuove in tutto il mondo la lingua italiana nelle sue più ampie sfaccettature, scegliendo ogni anno un tema specifico.

La XVIII Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo avrà luogo dal 15 al 21 ottobre prossimi, e avrà come titolo "L'italiano e la rete, le reti per l'italiano". Un argomento di grande attualità che consentirà di approfondire i legami e le influenze esistenti tra la lingua italiana, il mondo della rete internet, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione incluse le piattaforme sociali. L'Accademia della Crusca realizzerà anche un libro sul tema della manifestazione. Grammatica e rete. Una rete che a volte può essere istruttiva e lanciare un messaggio opposto. Come nel caso della canzone di Lorenzo Baglioni 'Il congiuntivo', approvata anche dall'Accademia della Crusca, che ha sfatato il mito della generazione del disimpegno che comunica solo attraverso frasi sincopate sui social network.  Anche in questo caso, in versione pop, il messaggio è chiaro: salviamo la grammatica!

Un 'vigilante della grammatica' a Bristol, città degli street artist

E c'è chi ha fatto della lotta agli strafalcioni grammaticali una missione al limite della legalità. A Bristol, la città inglese che ha dato i natali alla famosa 'street art', c'è un giustiziere degli 'orrori' ortografici su muri, cartelli e insegne, soprannominato dai media il 'Banksy della punteggiatura'. Il volto nascosto da un cappello, adesivi e scalpello per rimuovere gli 'orrori', il 'vigilante della grammatica' entra in azione di notte, in incognito, per rimuovere parole e verbi sbagliati. Il giustiziere degli strafalcioni ha iniziato la sua attività di ispezione notturna nel 2003. Un apostrofo di troppo su un'insegna ha iniziato a provocargli una sensazione simile all'orticaria, un pensiero tale da togliergli il sonno. Così, una notte ha dichiarato guerra agli errori che riempiono le strade cittadine, cancellandoli uno dopo l'altro.

Il 'Banksy della punteggiatura' non ci sta, è da criminali lasciare in insegne e murales frasi che non rispettano la grammatica.  Ha dichiarato guerra a chi considera punti e virgole la stessa cosa. A chi non rispetta la lingua. Insomma, un vero fanatico della grammatica, pronto a rischiare tutto pur di mantenere il decoro dell'ortografia. E a chi intervistandolo ai microfoni della Bbc gli ha contestato un'attività al limite della legalità, il vigilante della grammatica ha risposto senza esitare: 'Trovo più criminale lasciare lì quegli errori'. Così continua ad arrampicarsi sulla scala con il suo scalpello e gli adesivi, per fare le opportune correzioni su muri, cartelle e insegne, e non di certo per rimuovere la creatività di qualcun altro. Ma per renderla perfetta.

#socialmediaitaly

 

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Una risposta a “Grammatica: mamma ho perso il congiuntivo”

  1. Marinuccia Tortorelli ha detto:

    Eviteremmo in moltissime occasioni la pelle d'oca.