La bellezza dei borghi d'Italia, in seimila rischiano l'abbandono
Presi d'assalto dai turisti, ma molti borghi d'Italia rischiano di scomparire
La riscoperta delle città d'arte e dei borghi d'Italia, gioielli incastonati nel Belpaese. È boom di turisti, ma seimila centri storici rischiano l'abbandono. A lanciare l'allarme è l'associazione ambientalista Italia Nostra, secondo cui a fronte di una vera e propria riscoperta dei borghi da parte dei viaggiatori, non ci sarebbe un'adeguata cura di molti luoghi che costituiscono un immenso patrimonio culturale. Un patrimonio oggi minacciato "dall'incuria, da politiche inadeguate, dalla mancanza di vigilanza e progettualità da parte delle istituzioni, dall'abbandono".
Borghi, pezzi di storia, scorci incredibili tra monumenti, stazzi e alpeggi. Luoghi dell'anima dove però non è rimasto più nessun abitante. Spesso straordinari gioielli di storia che, tuttavia, restano completamente, e immotivatamente, al di fuori del flusso turistico. Un patrimonio inestimabile che, alla luce dei recenti dati sul successo turistico dei borghi abitati, frutterebbe non poco al sistema economico del Belpaese. Oltre a custodire con cura paesi, villaggi e spazi che rappresentano la nostra ricchezza culturale.
L'appello di Italia Nostra, tutelare la bellezza dei borghi
Secondo un'indagine del Centro Studi Turistici di Firenze e di Confesercenti, il 2017 è stato un anno record per il turismo nelle città d'arte e, soprattutto, per i piccoli borghi, con 95 milioni di presenze, soprattutto stranieri. Questi ultimi, con una crescita di oltre il 30 per cento dal 2010 al 2017, hanno inciso notevolmente sulla spesa complessiva. Mentre, sempre negli ultimi anni, si è registrato un calo del 5,4 per cento per i turisti italiani. Ma al di là del successo dei borghi tra le mete preferite, l'allarme su quelli abbandonati resta.
Ecco perchè Italia Nostra Nostra lancia alle Istituzioni e a tutti gli attori coinvolti un appello, con una parola d'ordine in testa. Rigenerare. "Rigenerazione, tutela, messa in sicurezza, infrastrutture, sviluppo. Sono
questi i termini chiave - sottolinea l'associazione - allo scopo di salvaguardare e valorizzare il territorio, i centri storici, i nostri grandi e piccoli borghi". Da qui l'importanza del recupero di una componente culturale che è un delitto disperdere.
Il progetto del sito UNESCO di Monte Sant'Angelo
A testimonianza dell'impegno di Italia Nostra per intervenire attivamente con delle buone pratiche di promozione del territorio, la sperimentazione nel sito UNESCO di Monte Sant'Angelo in Puglia. "Obiettivo del progetto - ha fatto notare Maria Gioia Sforza, consigliere nazionale, nonchè presidente Sezione Gargano e Terre dell'Angelo, di Italia Nostra - il recupero del centro storico, delle mura medievali, dei terrazzamenti, e l'ampliamento della buffer zone, avviata da tempo in collaborazione con il Comune di Monte Sant'Angelo, la Tecnische Universitaet Wien, l'Universita' Federico II di Napoli, la Scuola Ingegneria e Architettura di Bari".
Il progetto è finalmente partito in questi giorni: sessanta neoarchitetti austriaci hanno visitato e studiato Monte Sant'Angelo per attivare un processo di rigenerazione urbana in questo centro di dodici mila abitanti che ha un forte decremento demografico. Una goccia nel mare nella valorizzazione del territorio, un percorso virtuoso in cui resta fondamentale vigilare e monitorare il territorio nazionale attraverso le duecento sezioni di Italia Nostra.
#socialmediaitaly
Abbiamo pubblicato altri articoli che potrebbero essere di tuo interesse. Clicca qui