Bud Spencer, "altrimenti mi arrabbio"

Due anni fa la scomparsa del celebre attore

Bud perché beveva la birra Budweiser, Spencer perché aveva una vera e propria adorazione per Spencer Tracy. Bud Spencer, pseudonimo di Carlo Pedersoli, incoronato dalla rivista americana Time come l'attore italiano più famoso al mondo, è stato un vero fuoriclasse tra talento e risate. Due anni fa, il 27 giugno del 2016, l'attore e prima ancora nuotatore olimpionico, è scomparso all'età di 86 anni nella sua casa romana. Lui che aveva detto qualche anno prima di non temere la morte, ma di guardarla con curiosità. La sua filosofia di vita, da buon napoletano, racchiusa in una frase che gli piaceva ricordare: "Futtetenne", ovvero fregatene. E ridici su. E Bud era un vero campione della risata, in un'accoppiata fortunata e vincente con Terence Hill. Tanto che la celebre coppia ha ottenuto fama mondiale e attirato milioni di spettatori al cinema, ricevendo nel 2010 il David di Donatello alla carriera.

Bud non è stato solo un attore brillante molto amato nel mondo, ma ha avuto innumerevoli talenti. Nel corso della carriera da nuotatore è stato il primo italiano, nel '50, a scendere sotto il minuto nei cento metri stile libero, collezionando poi numerose vittorie. L'indimenticabile interprete di Piedone l’Africano ha anche conseguito diversi brevetti per diventare un pilota di linea e di elicottero (folgorato dal volo dopo il film 'Più forte ragazzi'). E ancora, la passione per la musica. Nel film 'Lo chiamavano Buldozer' canta per la prima volta in scena. Un anno dopo interpreta un tema nella colonna sonora di 'Io sto con gli ippopotami'. Infine, nel 2010, una nuova carriera come scrittore. Produce un’autobiografia dal titolo evocativo 'Altrimenti mi arrabbio'. Due anni dopo, un secondo libro intitolato 'Ottant’anni in giro per il mondo – la seconda parte della mia autobiografia', e infine 'Mangio ergo sum', dove racconta degli incubi dopo una dieta forzata.

Il successo internazionale di Bud Spencer

Il gigante buono dal pugno facile ha interpretato ben diciotto film con Terence Hill, dei quali 16 come coppia protagonista. Con loro ebbe inizio negli anni Settanta la saga degli 'spaghetti western' da 'Dio perdona io no'. Grande coppia al cinema, grande amicizia. “Con Bud c’era la gioia e so già che quando ci rincontreremo le prime parole che mi dirà saranno ‘noi non abbiamo mai litigato!'”, aveva detto commosso Terence Hill al funerale di Bud Spencer. Quelle stesse parole sono state immortalate ai piedi della statua di bronzo di due metri e quaranta costruita sulla Corvin Promenade di Budapest dedicata a Piedone, definita dai suoi artefici "il primo monumento al mondo" a Carlo Pedersoli. Sempre a Budapest (in Ungheria Bud è sempre stato un personaggio di culto fin dagli anni '60, quando sotto il regime comunista rappresentava un simbolo di libertà accessibile), gli è stato intitolato un parco naturale: il Bud Spencer Park.

Anche in Germania il suo nome ha raggiunto una fama indiscussa. Tanto che è stato coniato il verbo 'sich budspenceren', traducibile in italiano come 'picchiare come Bud Spencer'. Un successo incredibile che ha varcato i confini internazionali, per un attore che sapeva parlare sei lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese e tedesco. Nel '99, pochi giorni dopo il trionfo di Roberto Benigni a Los Angeles nella notte degli Oscar per 'La vita è bella', il Time, sulla scia dell'evento, pubblicò una classifica degli attori italiani più famosi del mondo nella quale Bud Spencer occupava il primo posto, seguito da Terence Hill. Nonostante ciò, rivelerà in seguito l'amarezza per essere stato quasi sempre snobbato dalla critica cinematografica. "In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo - disse -, nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani".

Da oggi una statua in onore di 'Piedone' ai Quartieri Spagnoli

A due anni dalla scomparsa dell'indimenticato interprete di successi come 'Lo chiamavano Trinità', 'Altrimenti ci arrabbiamo', 'Piedone lo Sbirro', e nell’anno della morte di Ermanno Olmi, regista con cui Bud aveva girato il suo penultimo film – Cantando dietro i paraventi -, la sua Napoli lo ricorda. Oggi ai Quartieri Spagnoli verrà presentata infatti la scultura lignea Bud, uno stencil intarsiato e con varie sfumature di colore rosso, simboleggianti il magma che fuoriesce dai classici mattoncini di tufo napoletano. Un’installazione nata dall'idea dell'artista Mario Schiano, che rende omaggio alla città partenopea (i richiami sono la lava, il Vesuvio, la pietra tufacea) e a un personaggio altrettanto vulcanico. Attore, cantante, atleta, scrittore, Bud Spencer non era un semplice ambasciatore di Napoli nel mondo, ma un uomo poliedrico dai mille talenti e dalla versatilità unica.

Era tifossissimo del Napoli e simpatizzante della Lazio. Sposato fin dal 1960 con Maria Amato, la coppia ha avuto tre figli: Giuseppe, Cristiana e Diamante. Era alto 193 centimetri, portava il 47 di piede e non è mai sceso sotto i 100 chilogrammi di peso, arrivando a toccare addirittura i 152 chili. Un vero e proprio gigante buono. Una stazza da gigante e gli occhi stretti come fessure, che gli regalavano un aspetto da duro. Diceva di distinguere due tipi di successo: quello che "ho avuto nello sport e quello nel cinema. Il primo è mio e non me lo leva nessuno. Il secondo è quello che il pubblico ha deciso di darmi e che mi ha permesso di fare 120 film".

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