Einstein e la teoria della relatività, 102 anni di rivoluzione

Lo spazio e il tempo secondo Albert Einstein

“Certe volte mi domando perché sia stato proprio io a elaborare la teoria della relatività. La ragione, a parer mio, è che normalmente un adulto non si ferma mai a riflettere sui problemi dello spazio e del tempo. Queste sono cose a cui si pensa da bambini. Io invece cominciai a riflettere sullo spazio e sul tempo solo dopo essere diventato adulto. Con la sola differenza che studiai il problema più a fondo di quanto possa fare un bambino”. Parola di Albert Einstein, che il 20 marzo 1916 pubblicò la sua teoria della relatività.

Il punto chiave della scoperta, relatività ristretta e relatività generale

Andando a fondo di questa scoperta rivoluzionaria, si deve partire da un punto chiave. Quando si parla di relatività ci si riferisce a due scritti di Einstein, uno precedente, datato 1905 sulla relatività ristretta, e uno di dieci anni dopo, sulla relatività generale, pubblicato nel 1916. Se la relatività generale si occupa della forza di gravità, (secondo tale teoria la gravità non è altro che la manifestazione della curvatura dello spazio-tempo), quella ristretta è una riformulazione ed estensione delle leggi della meccanica, ed è necessaria per descrivere eventi che avvengono ad alte energie e a velocità prossime a quella della luce. In particolare, la relatività ristretta, chiamata anche relatività speciale, fu presentata da Einstein per conciliare il principio di relatività galileiano con le equazioni delle onde elettromagnetiche.

Gli esperimenti che hanno confermato la teoria della relatività

Quello che Einstein aveva elaborato in termini di relatività generale, nel 1919 fu confermato dalle misurazioni dell'astrofisico Arthur Eddington effettuate durante un'eclissi solare. Tali misurazioni, effettuate in Brasile, dimostrarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del sole. E successivamente, altri esperimenti astronomici hanno rafforzato ancora di più la teoria geniale di Einstein.

Einstein, genio dalle mille sfaccettature e curiosità

Sono tanti gli aneddoti attribuiti al padre della teoria della relatività. Einstein era un genio, con delle curiosità nascoste. Pare avesse iniziato a parlare tardissimo e che per questo fosse considerato lo 'stupido' della famiglia, amava suonare il violino e ascoltare musica classica. Odiava i calzini, tanto da non indossarli affatto, ma questo non gli avrebbe proibito di avere un flirt con Marylin Monroe. Altra curiosità, nel 1930 brevettò un frigorifero che non fu messo in commercio.

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