Giacomo Leopardi, storia di un giovane favoloso

Giacomo Leopardi, quasi due secoli senza il poeta di Recanati

Giorgio Gaber cantava in una canzone che l'Italia è il luogo 'dove i poeti sono nati tutti a Recanati'. Per celebrare il poeta dei poeti, Giacomo Leopardi, e la cittadina marchigiana incoronata 'città della poesia', che ancora oggi è meta di viaggiatori ansiosi di percorrere i luoghi del cuore del 'giovane favoloso'. A cominciare da Palazzo Leopardi, la casa natale del poeta scomparso quasi due secoli fa, il 14 giugno del 1837, a soli trentanove anni. Una dimora storica dal valore inestimabile,  tuttora abitata dai discendenti del poeta e aperta al pubblico. Luogo pieno di suggestioni che ha il suo fulcro al primo piano del palazzo, nell'antica biblioteca che si affaccia sulla piazza del 'sabato del villaggio'. Tra gli oltre ventimila volumi raccolti dal padre di Giacomo, il conte Monaldo Leopardi, impossibile non ammirare la veduta della piazzetta dove si trova la casa di 'Silvia', protagonista di una famosa lirica.

Giacomo Leopardi, storia di un giovane favoloso

E una volta terminato il tour del palazzo, proseguendo tra i luoghi del cuore del poeta marchigiano, non si può non passare di fronte alla Torre del Passero Solitario, visibile nel cortile del chiostro di Sant'Agostino, decapitata da un fulmine e resa celebre dai versi di una delle sue composizioni più amate. Le lancette del tempo sembrano tornare indietro, anzi si fermano, di fronte al colle dell'Infinito, sulla sommità del Monte Tabor da cui si domina un panorama vastissimo verso le montagne. Uno scorcio dai colori e profumi suggestivi, che ispirò l'omonima poesia composta da Leopardi a soli 21 anni. In ogni angolo della città dell'infinito, protagonista qualche anno fa anche di uno spot con Dustin Hoffman, si respirano i versi di colui che è ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale e del romanticismo letterario. Un poeta filosofo, grazie alla profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana.

Elio Germano: "Giacomo era uno scienziato dell'anima"

I luoghi leopardiani e la vita di Giacomo Leropardi sono stati racchiusi nel film del 2014, 'Il giovane favoloso', diretto da Mario Martone e interpretato da Elio Germano. Presentato in concorso alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film è stato girato per gran parte a Recanati, nella casa di origine e nella famosa biblioteca di Leopardi. La produzione ha avuto l'autorizzazione degli eredi a girare in Casa Leopardi e in luoghi simbolo della vita di quel giovane favoloso. Non solo, il conte Vanni Leopardi, ha interpretato un cameo come cocchiere. L'impresa di Germano, come lui stesso ha raccontato, è stata quella di affrontare Leopardi solo in modo parziale, di fronte a un materiale enorme. "Non il materiale biografico ma di vita interiore espressa attraverso la sua opera. Giacomo, con la sua enorme voglia di vivere, era uno scienziato dell’anima. E dico che il film è riuscito perché è così aperto. Perché va lì dove lui ha abitato: l’anima, non la realtà".

Giacomo Leopardi, storia di un giovane favoloso

Nelle scene del film pluripremiato rivive il mito del grande poeta, tra talento inimitabile, dubbi e problemi di salute. Poi il grande turbamento per la morte di Teresa Fattorini, la figlia del cocchiere di famiglia, simbolo di speranza e spensieratezza, a cui dedica la poesia 'A Silvia'. I suoi viaggi: a ventiquattro anni lascia Recanati, ma nel frattempo la sua salute, già cagionevole, peggiora. A Firenze conosce Antonio Ranieri, un nobile napoletano che diventerà il suo migliore amico e con il quale condivide alloggio e salotti mentre continua a dare alle stampe le sue opere di poesia e prosa. Poi il periodo di Roma e infine Napoli, l'ultima parentesi della vita di Giacomo Leopardi. Scoppia il colera: Giacomo e Ranieri si trasferiscono in una delle ville di campagna che sorgono alle pendici del Vesuvio, divenuta poi Villa delle Ginestre. Qui infatti, prima di morire, il poeta troverà ispirazione per scrivere 'La ginestra'.

I capolavori di Giacomo Leopardi

Il 14 giugno di 181 anni fa è calato il sipario sul poeta dei poeti, autore di autentici capolavori. Dai Canti, considerati l'eccellenza di Leopardi, con trentaquattro liriche dove spiccano Il passero solitario, La sera del dì di festa, Alla luna, A Silvia, il Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Il sabato del villaggio. E poi L'infinito, uno dei testi più rappresentativi della poetica leopardiana. Ancora, lo Zibaldone di pensieri, una raccolta di 4526 pagine autografe contenenti brevi scritti sugli argomenti più vari. E che dire delle Operette morali, per usare le parole dello stesso poeta, un "libro di sogni poetici, d’invenzioni e di capricci malinconici". Il fatto che l'opera di Leopardi sia stata e sia ogni anno oggetto di studio di migliaia di studenti ha determinato (come per Dante) che molte locuzioni delle sue opere siano divenute d'uso corrente.

Giacomo Leopardi, storia di un giovane favoloso

Dallo 'studio matto e disperatissimo' coniato nello Zibaldone al 'naufragar m'è dolce in questo mare' contenuto nei versi de l'Infinito. Fino a 'passata è la tempesta', dalla poesia 'La quiete dopo la tempesta' a migliaia di citazioni attuali. Noto per il pessimismo leopardiano, il poeta di Recanati lascia tutt'altro che pessimismo tra le sue righe. Nelle parole dello scrittore e filosofo Francesco De Sanctis, un ritratto autentico: "Leopardi non crede al progresso, e te lo fa desiderare; non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l'amore, la gloria, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. È scettico e ti fa credente; e mentre non crede possibile un avvenire men triste per la patria comune, ti desta in seno un vivo amore per quella e t'infiamma a nobili fatti". Pessimismo e malinconia? Il messaggio invece leggendo bene sembra essere l'opposto. Forse. "Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano" disse Leopardi, "perché apre delle possibilità, non certezze. Perché non cerca la fine, ma va verso l'infinito".

#socialmediaitaly

 

Abbiamo pubblicato altri articoli che potrebbero essere di tuo interesse. Clicca qui