Maria Callas, la Divina e la sua voce senza tempo

Maria Callas, scomparsa il 16 settembre di 41 anni fa

La cantante lirica più grande di tutti i tempi. La Divina, Maria Callas. La sua voce intensa e unica nel colore, nell'estensione e nella vibrazione. Ma anche l'intensità delle sue interpretazioni che hanno conquistato le platee di tutto il mondo e hanno segnato la scena lirica del Novecento. Oltre ad avere una voce unica, la Callas, scomparsa a Parigi il 16 settembre del '77, ha reso incisivi e credibili i personaggi che ha interpretato con un'energia drammatica che le veniva da una vita passionale e tormentata. Il conflitto con la madre, la separazione dei genitori, il matrimonio con il suo pigmalione. Ma soprattutto l'unico amore, immenso e impossibile, quello per Aristotele Onassis, hanno segnato l'arte della cantante.

La sua vita, i suoi amori e i suoi look, sono stati per il pubblico e la stampa dell'epoca di appassionato interesse. Per una icona pop nonostante il suo amore per la lirica e il suo essere un soprano inarrivabile. La leggenda di Maria Callas non è solo per il talento nella lirica, ma per il personaggio in sé. La sua forma fisica, mediterranea e florida prima, filiforme e raffinata poi, ma sempre elegante e sofisticata. Il suo matrimonio con Beppe Meneghini e il suo amore tormentato con Aristotele Onassis. La sua affascinante storia con lo scrittore e giornalista Pierpaolo Pasolini. Una Diva, anzi la Divina, come è stata ribattezzata per il suo carisma e talento diventando un emblema della cultura collettiva.

Gli esordi e il successo della Divina

Maria Callas, nome d'arte di Anna Maria Cecilia Sophia Kalos, contrazione del cognome greco originario Kalogeropoulos, era nata a New York il 2 dicembre 1923. La soprano statunitense naturalizzata italiana era approdata in Italia nel '47. Quell'anno era entrata in contatto con Giovanni Zenatello, direttore artistico dell'Arena di Verona, giunto in America per ingaggiare nuove voci per 'La Gioconda'. Per una cifra bassissima, Maria aveva accettato, allettata dall'idea di esordire in un ruolo che finalmente sentiva adatto alla sua voce e al suo fisico. Appena arrivata a Verona, la Callas aveva incontrato Giovanni Battista Meneghini, suo futuro marito, grande appassionato di opera e possessore di una fiorente industria di laterizi. L'esordio al Festival lirico areniano le aveva assicurato una certa visibilità e un certo successo.

Ma la svolta nella sua carriera era avvenuta in modo del tutto fortuito: il 19 gennaio 1949, convinta all'ultimo momento a sostituire il soprano Margherita Carosio, indisposta, nel ruolo di Elvira ne 'I puritani'. Un successo memorabile, in realtà Maria usava da sempre la cabaletta dei Puritani come vocalizzo. L'elasticità dell'organo vocale rimase una caratteristica degli anni d'oro. Dal '51, la parte più sfolgorante della sua carriera, con l'inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano. E con il trionfo nel ruolo de 'La Duchessa Elena' ne 'I vespri siciliani'. Era l'inizio di grandi successi, interpretando le più grandi figure femminili della lirica: da Norma e Costanza a Lady Macbeth, dalla Gioconda alla Lucia di Lammermoor. Poi tra il '52 e il '54 la trasformazione. La cantante aveva perso 36 chili. Compilò anche un calendario, con sette opere interpretate in quegli anni, ponendo accanto la cifra del calo di peso per ognuna.

Maria Callas, dalla trasformazione al declino

La Callas dopo la trasformazione era un'altra donna, anche se il suo talento era immutato. Più che la dieta, tuttavia, fu il modello preso da Callas a destare impressione. L'attrice Audrey Hepburn, vista in 'Vacanze romane', era quanto di più lontano dalla corporatura e dai tratti fortemente marcati della cantante. Frangia, chignon, trucco, espressione, camicette a fiori, foulard, gonne ampie e vita strettissima: l'imitazione era smaccata. Il suo modo di cantare, già forte di una capacità di fraseggio unica, si perfezionò e si arricchì ulteriormente in fatto di morbidezza e colore, sfumature, e raggiunse livelli notevolissimi; con i capelli schiariti e una linea da indossatrice. Nel '57 l'incontro con Onassis. Maria Callas aveva deciso di essere perdutamente innamorata del greco e di lasciare il marito. Ma le sue condizioni vocali mostravano segni di logoramento. La Diva era ormai in declino. Nel '59, in rotta con la Scala e col Metropolitan, aveva iniziato a diradare gli impegni, terminando comunque una serie di concerti negli Stati Uniti e in Europa.

Maria Callas, la Divina e la sua voce senza tempo

Fino agli ultimi anni, e alla depressione, dopo che l'armatore Onassis aveva deciso di sposare Jacqueline Kennedy, da poco vedova di John Fitzgerald Kennedy. Nel '74 il tour mondiale con Giuseppe Di Stefano, con la sua ultima esibizione in pubblico. Tre anni dopo, la scomparsa di Maria Callas, il 16 settembre 1977. Il referto medico indicò l'arresto cardiaco come causa del decesso, smentendo le voci di suicidio. Dopo la morte, i vestiti di Maria Callas, come quelli di Margherita Gautier, sono andati all'asta a Parigi. C'è una lapide in suo ricordo presso il cimitero di Pere Lachaise. Ma le sue ceneri sono state disperse in mare. A Bruna Lupoli, sua cameriera storica, la Divina aveva espresso le sue ultime volontà. "Fai spargere le mie ceneri nel mar Egeo. Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare…".

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