Inimitabile Rino Gaetano, voce ruvida in frac e ukulele

Il 2 giugno del 1981 la scomparsa di Rino Gaetano

In una delle sue canzoni la premonizione della sua fine, in una notte d'inizio estate di trentasette anni fa. Il 2 giugno del 1981, in via Nomentana, a Roma, in un tragico incidente stradale. La scomparsa del cantatutore Rino Gaetano, all'anagrafe Salvatore Antonio Gaetano, è quasi una rievocazione del brano 'La Ballata di Renzo', scritta dieci anni prima di quello scontro mortale con un tir. In quella ballata, l'artista anticonformista dalla voce ruvida, il maestro dell'ironia e dei nonsenso (che invece a pensarci avevano sempre un senso), immagina la morte di un amico. Renzo, mentre gli amici sono al bar, che fa un grave incidente stradale, viene soccorso, ma muore perché non trova posto in ben cinque ospedali romani. Dieci anni dopo, a 31 anni, Rino Gaetano, che è in fortissima ascesa e che piace per il suo umorismo e il suo essere anticonformista, muore esattamente nello stesso modo.

Accade in via Nomentana, mentre l'autore di successi come 'Gianna', 'Il cielo è sempre più blu' e 'Aida', sta tornando a casa in auto. Un colpo di sonno, e la sua Volvo finisce contro un camion. Lo soccorrono, è grave, deve essere operato d'urgenza. Ma dalle tre e mezzo alle sei del mattino nessuno riesce a intervenire. Nei cinque ospedali in cui si tenta il ricovero (Policlinico, San Giovanni, San Camillo, Cto della Garbatella, San Filippo Neri), non c' è posto. Tre degli ospedali citati ne 'La ballata di Renzo': forse una terribile coincidenza, o forse un alone di mistero che fa parte del gioco. Il gioco di quei personaggi tanto amati da restare nella leggenda. Ironico, forse anche sulla sua morte. Irriverente, nel rifiuto di ogni etichetta, nelle critiche al sistema politico. Tanto da aver ricevuto censure per il suo essere senza filtri.

Canzoni anticonformiste e sempre attuali, il trionfo a Sanremo

Ascoltare oggi le canzoni di Rino Gaetano, quanto mai attuali, è un esperimento eccezionale. Come se non ci fosse un tempo, come se Rino non se ne fosse mai andato davvero. L'artista, originario di Crotone ma romano di adozione, come accade spesso, è stato incensato dopo la sua morte. Molte delle sue canzoni sono state riscoperte agli albori del duemila, riscuotendo consensi soprattutto tra le nuove generazioni, a riprova del suo essere sempre attuale. Le sue sono autentiche canzoni-manifesto, tra nonsenso e satira, da 'Nuntereggae più' a 'Aida' a 'Mio fratello è figlio unico'. Anche se il grande pubblico lo acclama nel '78, quando conquista il terzo posto, a Sanremo, sulle note di 'Gianna'. Tra i suoi idoli, Enzo Jannacci e le sue filastrocche, Fred Buscaglione, Bob Marley.

Anche se, un'importante fonte d'ispirazione, sono stati per lui i Beatles. Infatti è grazie a loro se, nel 1962, Gaetano scopre la passione per la musica. Gli viene regalata la prima chitarra e il resto è storia. Il periodo più felice di Rino Gaetano è quello tra il '76 e il '78. Una fase in cui , grazie al suo umorismo e al suo atteggiamento disincantato, emerge in tutta la sua capacità di divertire. Denunciando però senza alcuna remora pecche e difetti dell'Italia. Finalmente è riuscito a imporre il suo stile. Ma di lì a poco sarebbe scomparso, lasciando un segno negli amici di sempre: Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Renato Zero, Ron, Anna Oxa. Rendendo orfano il mondo della musica. Dopo la sua morte, dalla ristampa dei suoi album, ai tributi di artisti che hanno riletto le sue canzoni, è emersa la verità: Rino Gaetano è stato un outsider, un talento che si è conquistato il suo spazio senza mediazioni e concessioni.

Il talento di Rino Gaetano e i tributi al re di piazza Sempione

Talento nell'affrontare varie problematiche sociali, la questione meridionale, l'emigrazione, l'emarginazione, la corruzione della classe politica. I riferimenti alla classe nobile e al 'sangue blu', senza tralasciare uno dei temi più classici e ricorrenti, quello dell'amore.Trattato però in modo anticonformista, anche quello. "Non ho mai raccontato una storia d'amore mia - diceva -, perché raccontare i fatti miei può anche dare fastidio alla donna che sta con me, perché potrei correre il rischio di perderla: a questo punto preferisco perdere la canzone". Attento a non cadere nei soliti cliché, per lui fare musica leggera non è mai stato un modo per dire cose leggere. Senza demagogia, senza ideologie politiche: la sua è una critica a 360 gradi al sistema. Prendendo spunto dal teatro dell'assurdo, si avvale dell'ironia, del sarcasmo e del paradosso per sondare la vera natura dell'uomo moderno, la falsità dei rapporti umani, l'incomunicabilità.

Ogni anno, il 2 giugno, nel 'Rino Gaetano Day' a piazza Sempione a Roma c'è il concertone organizzato dall'Associazione culturale italiana 'Rino Gaetano'. Ormai un appuntamento fisso, un raduno nazionale annuale di fan, colleghi musicisti, amici, parenti e chiunque voglia conoscere un po' della discografia del cantautore, riproposta rigorosamente live dalla Rino Gaetano Band. E a Crotone, sua città di orgine, una statua bronzea dedicata a Rino racconta il profondo legame di questo luogo con il cantautore. In frac, con cilindro, jeans, scarpe da tennis ed ukulele, proprio come si presentò a Sanremo nel '78, Rino Gaetano si mostra ai passanti con quell’ineguagliabile espressione ironica. Sembra dire al mondo, che dopo trentasette anni la musica non è mai cambiata. Il cielo sopra quella statua è sempre più blu.

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